Ricordi bellici e di migrazione affiorano alla mente, in particolare per i drammatici trascorsi storici, ancor più incalzanti con il proliferare dell’attuale emergenza sanitaria.
di LUISA NERI
Sono due i racconti visivi brevi girati nella Svizzera italiana, dove vivo, proiettati all’Hotel Major di Ronchi dei Legionari, rispettivamente nelle estati 2018 e 2019, in occasione di due raccolte fondi di beneficenza per il Gruppo DinAmici, patrocinate dall’I.P.A. Monfalcone. In tali occasioni il regista e mio compagno di vita, Markus Otz, ci ha presentato le due opere, sottolineando parecchie similitudini tra i due territori di per sé distanti ma altrettanto vicini, citando i luoghi dove sono state scelte le località per effettuare le riprese dei due filmati, tematicamente contrapposti, di cui sono fiera produttrice.
Per “Alone” (dramma, 12 min.), girato interamente a Chiasso, la cittadella “Cenerentola” sul confine tra Lombardia e il Ticino, la cui piazza non è bagnata né dal lago di Como né dal lago Ceresio, si posiziona come Monfalcone, la cui piazza pure non è toccata dal proprio mare. Anche il gigante di metallo dello scalo merci ferroviario svizzero di frontiera regge il paragone con l’enorme struttura cantieristica della Fincantieri. Inoltre, parecchie aree dismesse che hanno permesso di inscenare la trama distopica in cui il protagonista si risveglia disorientato nel bosco, prima di raggiungere a fatica una città in fiamme per cercare cibo e altri esseri umani, riscontrano varie analogie.

PREMIATI. Luisa Neri e Markus Otz alla premiazione di “Alone” a New York.
Ricordi bellici e di migrazione affiorano alla mente, in particolare per i drammatici trascorsi storici avvenuti nel Friuli Venezia Giulia, ma non di meno attuali per i tempi incerti e burrascosi che stiamo vivendo globalmente, ora ancor più incalzanti con il proliferare dell’attuale emergenza sanitaria. Le due terre si riscoprono pure per le proprie bellezze, tra cui anche molte “perle” nascoste e ispiratrici per Markus fin dai primi soggiorni monfalconesi di vacanza vissuti insieme da oltre 30 anni nella mia terra natia. Bellezze tutte presenti nella “romance” poetico-filosofica de “La leggenda dello stambecco bianco” (41 min.).
Nonostante il dramma personale del protagonista, afflitto da un incubo ormai costante che solo l’apparizione di uno stambecco bianco riesce ad interrompere, la trama coglie l’occasione per mostrare alcune bellezze delle Svizzera italiana che, dalle pianure contraddistinte dal lago Ceresio e dal lago Verbano (quest’ultimo un “mare” nella sua apparenza), si ripetono tra cittadine, villaggi di montagna e torrenti fino all’arco alpino innevato nel breve tratto di una sola ora d’auto.
Questo intercorrere di paesaggi e panorami che dalle aree acquose si addentrano nelle valli ticinesi, molto soleggiate per la loro particolarità di essere rivolte a Sud e che contraddistinguono il Ticino, con palme, camelie e agavi, si rivela fortemente mediterraneo e coincidono con le bellezze friulane, dal meraviglioso golfo di Trieste con la sua bellissima città, fino alle Alpi Giulie distanti come un miraggio, attraverso un territorio quasi 3 volte superiore e un rapporto di densità di popolazione per km2 di poco maggiore (152 a 120).
“Così come l’orizzonte del mare, anche le cime delle montagne toccano il cielo.”

SUGGESTIONI. “La leggenda dello stambecco bianco”: l’apparizione di uno stambecco bianco coglie l’occasione per mostrare le bellezze della Svizzera italiana.
Questa citazione di Markus evidenzia un modo di vedere le cose intesa a sensibilizzare ed eccitare il nervo visivo e promuovere una visione delle cose accomunata sia alle uguaglianze sia alle differenze. Visione che porta alla curiosità di avventurarsi nel territorio friulano e vivere quanto ha da offrire, assaggiandone i ritmi e i valori, le sue genti e le sue tradizioni.
Dal nolo di un natante per risalire l’Isonzo, fino a raggiungere Grado attraverso i canali, approdare a Barbana e provare l’ebrezza del rifornimento per aumentare l’autonomia fino alla Laguna di Marano. Scoprire la Val Rosandra e l’Isola della Cona, visitare Gorizia città di confine, Udine e Cividale, fermarsi per una pietanza accompagnata dagli ottimi vini della regione, ripetendo le visite gastronomiche nei medesimi locali e individuarne di nuovi, stagione dopo stagione, intrecciare contatti e sentirsi felici in terra straniera, che straniera non è più, nonostante sia ancora tutta da esplorare.
L’amore della gente che ci ha accolto con stima e rispetto ci fa ormai sentire parte della comunità, con la quale speriamo di poter condividere ancor più intensamente le nostre emozioni, e perché no, ripetere una presentazione/proiezione dei due filmati prodotti insieme a Markus e premiati in diversi festival cinematografici tra Europa, Asia e Stati Uniti, seguiti da una sperata possibilità di potersi nuovamente riunire gastronomicamente, per un salutare scambio sociale che da troppo tempo non è più praticabile.
Una stagione di successi
“La leggenda dello stambecco bianco”, del regista ticinese Markus Otz, continua a riscuotere consensi nei festival cinematografici di tutto il mondo. Dopo esser stato premiato con un “Indie Spirit Award” all’ultimo “Idyllwild International Festival of Cinema”, a IdyllwildPine Cove in California, tenutosi ancora fisicamente proprio all’inizio della pandemia negli Stati Uniti lo scorso mese di marzo, il film ha ottenuto ben cinque nomination alla prima edizione online dell’International Filmmaker Festival of World Cinema, svoltosi a Milano in forma virtuale dal 18 al 22 gennaio 2021.
Il mediometraggio, girato e prodotto in Ticino da Markus Otz e Luisa Neri, ha ottenuto la candidatura per il miglior attore protagonista di un film straniero (Marco Capodieci), per il miglior attore non protagonista (Roberto Regazzoni) e per fotografia, set design e costumi (Markus Otz). “La leggenda dello stambecco bianco” ha attualmente nel suo palmares sei premi, vinti in vari festival indipendenti tra USA, Europa e Asia. Con quelle conquistate al festival cinematografico meneghino le nomination salgono a quota 24.
Questo “palmares” di successi riportati in varie competizioni si è arricchito ulteriormente fra fine 2020 e inizio 2021. Venerdì 5 febbraio “La leggenda dello stambecco bianco” ha ottenuto un 9° e un 10° award, più precisamente ”Best lead actor in a foreign language film” per Marco Capodieci e “Best set design” per le migliori “location” al 2021 Milan International Filmmaker Festival of World Cinema. Il 7° e l’8° award erano stati ottenuti qualche giorno prima di Natale, rispettivamente al London Indie Short Festival of 24frames come “Best editing of short” e all’Hollywood Golden Age Film Festival di New York come “Best short adventure.

RICONOSCIMENTI. La locandina della proiezione di “Alone” a Hollywood dal 22 al 28 marzo e, sopra, la locandina de “La leggenda dello stambecco bianco”, entrambe con riportati i diversi riconoscimenti acquisiti.