Il Friuli di Angelo Volpi confina a est con Tokyo, a ovest con Bollate, a nord con Bruxelles e la sua capitale è Spilimbergo.
di ANGELO VOLPI
Il mio Friuli confina a est con Tokyo, a ovest con Bollate, a nord con Bruxelles e la sua capitale è Spilimbergo. Bollatese (periferia di Milano) di nascita, fisico di formazione, ricercatore del CNR di professione, 30 anni fa vinco un concorso europeo e parto per Tokyo, dove lavoro 4 anni sul sistema di propulsione di un razzo giapponese. Al rientro in Europa, la Commissione Europea mi utilizza per „in-formare” altri ricercatori che, per le loro ricerche, stanno per partire per il Giappone e, durante uno di questi incontri, mi trovo a lavorare con una graziosa fanciulla che avrei giurato fosse una „nippo-slava”.
Grandi occhi azzurrissimi, con taglio orientale, capelli nerissimi, carnagione bianchissima, scopro poi essere di Bruxelles con genitori friulani. L’italiano con accento friulano, la “r” francese e i problemi con le consonanti doppie hanno fatto il resto. Morale della favola: dopo un anno che ci conosciamo, io riparto per Tokyo (questa volta invitato dal Ministero della Ricerca giapponese) e Virna
(questo è il nome della graziosa fanciulla) mi segue.
Torniamo dopo un anno, ma subito dopo sono io che vado da lei perché il mio lavoro mi porta a condurre ricerche presso il Quartier Generale della NATO a Bruxelles. E qui comincia la scoperta del Friuli: i genitori di Virna (padre di Arba e madre di Sarone), i loro amici emigrati dal Friuli (tutti da almeno 50 anni) e il Fogolâr Furlan della capitale e delle città vicine. Al termine dell’esperienza a Bruxelles sono chiamato a ricoprire l’incarico di Addetto Scientifico presso la nostra Ambasciata a Tokyo, quindi „vonde cu lis cjacaris”, ci sposiamo (ovviamente in Friuli, nel piccolo santuario della Madonna di Strada a Fanna) e partiamo.
Stiamo là altri 8 anni. Ad ogni rientro per le vacanze estive è però d’obbligo (quanto mai piacevole!) utilizzare la bella casa dei genitori di Virna ad Arba e muoversi ogni giorno qui e là. Inizio così la scoperta geografico-turistica del Friuli (benchè abbia, negli anni della mia giovinezza, abbondantemente girato con lo zaino per il mondo, non ero mai stato – vergogna! – in questa incredibile regione del nostro Paese). Unico vincolo alle gite resta l’obbligo di rientrare sempre per cena, perché ogni sera siamo invitati da parenti e nuovi amici!! Inizia quindi anche la scoperta culturale del Friuli e la verifica che quando si sposa una friulana si sposa un „pacchetto”! Famiglie numerose, parentele ampie e solide, paesi interi, amici di amici; grazie al cielo non sono un amante della solitudine e dei silenzi, e non sono astemio!!
Trascorsi i tempi dell’incarico a Tokyo si pone il problema di dove rientrare in Italia, perché la direzione dell’Istituto del CNR, dove lavoravo a Milano, si è, nel frattempo, trasferita a Padova e il direttore mi suggerisce di stare „in zona”, per via di alcuni incarichi che intende affidarmi. Iniziamo quindi a cercare casa nel „triveneto”, facendo però base nella casa dei suoceri ad Arba. Cerchiamo qualche soluzione a Padova, ma poi troviamo, praticamente casualmente, una splendida soluzione a Spilimbergo: veni, vidi, acquistai! Pronti perciò a diventare spilimberghesi!

CILIEGI FIORITI. Angelo Volpi e la moglie Virna a Tokyo.
Il destino ha però deciso diversamente e, quando sono sul punto di terminare la sistemazione dell’appartamento, mi viene offerto (con l’accordo del Presidente del CNR) di collaborare, a Milano, alla costruzione dei progetti scientifici della Fondazione Bracco. Così, per un anno, dal lunedì al giovedì stiamo a Milano e ogni venerdì mattina, in treno e corriera, ci spostiamo per il week end a Spilimbergo, dalla quale poi ripartiamo (corriera e treno) per rientrare a Milano la domenica sera. Ormai sono abituato al Friuli, ma vedere che, dopo qualche settimana, all’arrivo sempre col medesimo treno al bar della stazione di Casarsa, il barista ti dice „soliti 2 prosecco e 2 panini, vero?” o il conduttore della corriera (sempre alla stessa ora) ci chiede come è andata la settimana, beh, fa un certo effetto: Milano o Tokyo non sono certo così! (città nelle quali, per altro, ci siamo sempre trovati benissimo!).
Al termine però di un anno di piacevole pendolarismo settimanale Milano-Spilimbergo, l’allora Presidente del CNR (Luciano Maiani, già Direttore Generale del CERN di Ginevra) mi fa una „offerta che non posso rifiutare”: dirigere l’ufficio del CNR a Bruxelles. Ovviamente proprio quando i miei suoceri stavano pensando di lasciare definitivamente la capitale belga per tornare (dopo 50 anni) nella loro terra natia! Ma tant’è: al lavoro non si può dire di no e poi è l’occasione per Virna per riprendere il suo lavoro presso la Commissione Europea. Ovvio però che le „discese” in Friuli sono (almeno nei primi anni) frequenti e così la „love story” con Spilimbergo (e dintorni) si approfondisce e arricchisce di nuovi amici e nuovi spunti di riflessione.
Anche Bruxelles contribuisce a farmi meglio conoscere il Friuli perché il mio lavoro mi porta a interagire frequentemente, non solo con gli Europarlamentari eletti in FVG (soprattutto con quelli che trattano dossier con attinenze alla Ricerca e alla Innovazione) o con funzionari friulani della Commissione Europea, ma anche con l’Ufficio di Collegamento della Regione FVG (tra l’altro – sarà un caso? – situato molto vicino al mio ufficio), sempre molto attivo e anche promotore di attività culturali dalle quali sempre più verifico che il Friuli è un quasi paradiso in terra.
Inizio così, in un certo senso, a vivere la vita dell’„emigrante” e i rimandi al „Friuli lontano” diventano quotidiani. Ogni giorno la lista delle cose da fare e vedere quando torno „a casa” si allunga e, quando poi, riusciamo davvero ad andare a Spilimbergo, il tempo non basta mai. Si torna sempre a Bruxelles con la lista più piena di „da fare la prossima volta” che di „fatto”!! Ovvio che questa situazione mi crea non pochi sfasamenti: i miei amici milanesi, che già mi dicono „tel chi el giapunes”, ora alternano „tel chi el furlan” a „tel chi el belga”, mentre i miei amici a Spilimbergo mi canzonano con „t’è vist che nebia” alternato però, alla ripartenza per Bruxelles, con un caldo „si viodin”.
Il tentativo (vano) di ricomporre questi sfasamenti mi obbliga a cercare di unificare i poli geografici della mia vita in, almeno, un’unica miscela. Così, per prima cosa, invito a Spilimbergo i tre miei più cari amici giapponesi con le loro mogli. Tre scienziati (non più giovanissimi) con alte responsabilità nella missilistica del Giappone scoprono così Spilimbergo e dintorni, nonché i vini del Friuli (quasi tutti devo dire!), il suo prosciutto (erano in sei, così lo scontro tra Sauris e San Daniele è finito 3-3) e la Scuola Mosaicisti del Friuli… che ha stracciato 6-0 ogni altra scuola mai vista prima dai miei amici nipponici.

RICERCATORE. A Tokyo a casa della famiglia Yokota. Angelo Volpi è Senior Associate presso il CNR, Consiglio Nazionale delle Ricerche. Dopo 23 anni di lavoro nei laboratori come ricercatore nel campo della diagnostica laser applicata alla propulsione a razzo solido, ha svolto 8 anni di esperienza come Science Attache dell’Ambasciata d’Italia in Giappone. Dal 2011 lavora nell’ufficio di collegamento del CNR a Bruxelles e si occupa principalmente di temi legati allo Spazio, alla Sicurezza e alla Difesa.
Visto il successo della „messa in orbita friulana del mio Giappone” tento (esperimento più difficile) di mettere i miei coscritti (e coscritte) bollatesi nell’orbita di Spilimbergo. Il compito si presenta non facile perché la gita annuale dei miei coscritti è usualmente da loro organizzata in città famose o anche in piccole crociere; inoltre, per molti miei amici, il Friuli è solo il ricordo del servizio militare. Fortuna che nessuna delle coscritte del gruppo ha sposato un coetaneo e così, grazie a loro, riesco ad „attrarre” a Spilimbergo (e dintorni) 20 dei miei amici e amiche d’infanzia.
Quando, in conclusione della „gita” – durata tre giorni – mi sento dire „ma dove hai scovato questo posto?” capisco (temo!!) che sarebbero tornati! E così è: due anni dopo, anche più numerosi! Per l’occasione si mobilitano anche gli amici di Spilimbergo che mi/ci organizzano visite in cantine, sere in ristoranti e un carissimo amico provvede persino a farsi autografare alcune foto dal campione olimpionico Molmenti e a farne dono ai miei coscritti!! Da qualche anno le gite annuali dei miei coscritti bollatesi si svolgono in altri luoghi, ma regolarmente, ogni anno, qualcuno di loro (spesso con amici/parenti al seguito) passa a trovarci durante la nostra permanenza estiva a casa. Sono sicuro che è perché ci vogliono bene , certo che la Rievocazione Storica della Macia e le bellezze di Spilimbergo e dintorni hanno il loro bel peso!!!
Per ragioni di reciprocità e, soprattutto, sfruttando l’opportunità offerta dall’EXPO Milano, gli amici di Spilimbergo vengono a Bollate e così è stato facile organizzare una cena con i miei coscritti dove, per me e Virna – arrivati per l’occasione da Bruxelles – era facile perdersi tra tavoli dove erano seduti amici friulani, coscritti bollatesi, i miei genitori, insomma una miscela di affetti che, penso, solo il Friuli (e il Giappone, ma di questo se ne potrà parlare un’altra volta) può catalizzare.
In questo quadrilatero della nostra vita „Giappone, Friuli, Milano, Bruxelles” per ora abbiamo completamente incrociato tutti con i nostri affetti in Friuli, a Milano e a Bruxelles (dove sia i coscritti bollatesi che alcuni amici di Spilimbergo sono venuti a trovarci) e ci manca solo di portare i nostri affetti friulani in Giappone. Missione difficile, ma non „Impossible” (ci stiamo lavorando)! Spero proprio che Virna e io riusciremo a „chiudere” questo „quadrilatero degli affetti”. Se così fosse, saremo (anche simbolicamente) riusciti a ricambiare quanto di bene abbiamo ricevuto da tante persone che, indipendentemente dalle loro culture, lingue, usi, costumi e storie personali, hanno voluto farci entrare nelle loro vite e divenire parte attiva del loro universo.
Ormai siamo al passaggio generazionale e, almeno per gli amici/colleghi giapponesi, i loro figli, con i quali giocavo a nascondino, ora ci presentano i loro figli, con i quali giochiamo allo stesso gioco! Certamente essi stanno ereditando due generazioni di apertura ad altre culture e speriamo che presto possano anche venire in Friuli, come già hanno fatto i loro nonni e i loro genitori.

BRUXELLES. Meeting internazionale al Parlamento Europeo sull’intelligenza artificiale: Angelo Volpi con Toshie Takahashi, docente alla Waseda University di Tokyo.