Nel secondo dopoguerra il Friuli Venezia Giulia è stata una delle regioni italiane ai primi posti per numero di emigranti in Belgio sul totale della propria popolazione. A determinare questo flusso consistente fu il trattato italo-belga, siglato il 23 giugno del 1946, che prevedeva che i lavoratori italiani, nel numero di 2 mila alla settimana, venissero destinati al lavoro nelle miniere di carbone, assicurando in cambio una determinata quantità di carbone per ogni minatore inviato in Belgio. Fra il ’46 e il ’57 in Belgio arrivarono 140 mila lavoratori italiani e tutt’ora le persone di origine italiana iscritte nell’Anagrafe degli Italiani all’Estero, l’AIRE, sono 235 mila, quasi il 5 per cento della popolazione di questo Paese.

COMMOZIONE. Una delegazione della Clape alla cerimonia in ricordo della tragedia di Marcinelle, nel 75° dalla firma del trattato italo-belga.
Furono dunque centoquarantamila i lavoratori italiani che tra il 1946 ed il 1957 si trasferirono come minatori in Belgio. La svolta nelle condizioni di lavoro dei nostri minatori, molto dure e disagiate, avvenne con la tragedia di Marcinelle dell’8 agosto 1956, in cui persero la vita 262 persone delle 275 presenti, di cui 136 italiani, diversi dei quali originari dalla nostra regione. Da quell’esperienza, il legame con le migliaia di italiani di origine friulana e giuliana e dei loro discendenti presenti in Belgio si consolidò e mantenne profonde radici che rimangono vive tutt’ora.

COMMEMORAZIONE. Una delegazione della Clape, composta da presidente Lucio Gregoretti, vice presidente Mario Salvalaggio e segretario Giovanni De Manzini, insieme al delegato Renato Chiarotto, ha reso il proprio omaggio alla cerimonia in ricordo della tragedia di Marcinelle.
Una delegazione della Clape ha partecipato l’8 agosto alla cerimonia in ricordo della tragedia di Marcinelle, nel 75° dalla firma del trattato italo-belga, deponendo delle corone di omaggio e incontrando le nostre comunità. Della delegazione hanno fatto parte il presidente, il vice presidente e il segretario, Lucio Gregoretti, Mario Salvalaggio e Giovanni De Manzini e il delegato Renato Chiarotto. Le immagini ricordano i momenti di omaggio della delegazione a Marcinelle.

GEMELLAGGIO. Uno scambio a inizio 1990, fra i consiglieri Marc Oblin di Braine-le-Comte e Renato Chiarotto di Codroipo, ha avviato il gemellaggio fra le due realtà. Nelle relazioni che ne sono seguite si sono distinti i gemelli Franco e Dario Scaini, originari di Biauzzo come il coetaneo Renato Chiarotto, e Gianni Sonda, Damiano Melchior e la cuoca Irma Zanin.
Il giorno prima c’è stato l’incontro con un gruppo di friulani di Hennuyeres e la visita nei luoghi significativi frequentati dagli emigranti: la stazione ferroviaria, la fabbrica di mattoni, la chiesa parrocchiale e il cimitero, dove riposano decine di corregionali. Le vive e commosse parole dei protagonisti hanno fatto rivivere le esperienze della emigrazione in Belgio e, in particolare, nella regione della Vallonia.

COMUNITÀ FRIULANA. A seguito alle recenti inondazioni in Belgio, il gruppo del comitato di gemellaggio tra Codroipo e Braine-le-Comte si è impegnato nella raccolta degli aiuti.