I progetti di Vincenzo Scamozzi sono architetture fondate su una rigorosa visione teorica, capace di includere conoscenze innovative.
di GIORGIO PACOR
Palmanova, città dalla perfetta simmetria planimetrica, venne concepita come macchina da guerra, sia pure difensiva. Fu infatti allo scopo di munire i confini orientali contro possibili invasioni asburgiche o turche che, nel 1593, la Serenissima decise di far costruire a „Palma” una fortezza stellare a nove punte, poi in realtà mai direttamente impegnata in guerra. In questa sede, di Palmanova, interessa ricordare il Duomo, sorto tra il 1615 e 1636 per progetto di Vincenzo Scamozzi, e le tre porte urbane lungo le tre strade principali, a loro volta su disegno di Scamozzi.

SCAMOZZI. Il duomo di Palmanova.
L’architetto Vincenzo Scamozzi, nato a Vicenza nel 1553 e morto a Venezia nel 1616, si stabilì a Venezia nel 1572, dove prese a studiare il trattato di Vitruvio nella interpretazione di Palladio. Attraverso tentativi di tipo sperimentalista, spesso tendenti alla sintesi eclettica, Scamozzi si costruì un linguaggio architettonico personale, valendosi di nuovi principi metodologici basati su ragione e scienza (che espose nel trattato Dell’Idea della Architettura Universale) e cercandone una verifica nell’attività pratica. Nel 1569 progettò il palazzo Godi (molto alterato nell’esecuzione) e nel 1574 la villa Verlato a Villaverla; costruì poi, a Lonigo, la villa della Rocca Pisana (1576) e, a Vicenza, costruì il Palazzo Trissino (1577-79).

SCAMOZZI. Villa Molin a Mandria, a sud di Padova.
È di questi anni un primo soggiorno a Roma, durante il quale si dedicò al rilievo dei monumenti antichi (1578-1581); vi tornerà nel 1585 come guida degli ambasciatori della Repubblica Veneta, e nel 1598. Ripresa l’attività a Venezia, costruì, continuando la Libreria sansoviniana di San Marco, le Procuratie Nuove (1582-85, fino alla decima arcata). Disegnò poi (1584) la scena del teatro Olimpico del Palladio a Vicenza, seguendo i principi serliani. Al 1588 risale l’ideazione del teatro di Sabbioneta (MN) compiuto nel 1590.

SCAMOZZI. Tra le opere di Scamozzi, il Boccascena del Teatro Olimpico di Vicenza. Il grande progetto pubblico del Teatro Olimpico di Vicenza, che Palladio aveva progettato negli ultimi mesi della sua vita, venne ereditato da Vincenzo Scamozzi all’inizio del processo di costruzione. L’influenza di Scamozzi si diffuse ben oltre le sue commissioni italiane attraverso il suo trattato in due volumi, L’idea dell’architettura universale (L’Idea di un’Architettura universale), che è una delle ultime opere del Rinascimento che tratta della teoria dell’architettura.
Dopo un intervento nel complesso di San Nicolò dei Tolentini a Venezia, fu chiamato ad occuparsi della città fortificata di Palmanova e, oltre a controllarne il piano urbanistico generale, progettò le porte e la chiesa (1593). Intorno al 1600 viaggiò a lungo per l’Europa e nel 1604 fornì i disegni per il duomo e per il palazzo arcivescovile di Salisburgo. La sua attività tarda registra il rinnovamento della villa Cornaro a Castelfranco (1607), la costruzione di villa Trevisan a San Donà e di Palazzo Contarini a Venezia.

OPERE. Palazzo Contarini degli Scrigni, Venezia, opera di Vincenzo Scamozzi.