La torre più alta dell’emisfero occidentale, simbolo della rinascita dopo l’attentato dell’11 settembre 2001, realizzata dall’impresa Collavino dalle salde radici friulane.
Si chiama One World Trade Center, conosciuto anche come Freedom Tower, l’edificio alto 541 metri che ha preso il posto delle famose Torri Gemelle, distrutte durante l’attentato che l’11 settembre del 2001 ha scosso l’America e il mondo intero. A capo della commessa una squadra tutta italiana. È l’azienda friulana Collavino Construction Company ad aver realizzato questa torre, la più alta nell’emisfero occidentale, quarta nel mondo. 1.776 piedi di altezza, scelti non a caso, dato che ricordano l’anno in cui venne emanata la dichiarazione d’indipendenza degli Stati Uniti.
L’impresa Collavino ha realizzato importanti lavori negli USA, come gli aeroporti di Pittsburgh e Detroit. Sono passati oltre vent’anni dagli attacchi terroristici alle Torri Gemelle a New York e la costruzione del nuovo edificio è la dimostrazione della volontà di ricostruzione dopo quell’immane tragedia. Un progetto così imponente ha richiesto passione e competenza. Ci sono voluti undici anni dal momento della progettazione alla costruzione: annunciato nel dicembre 2003, il grattacielo è stato aperto nel novembre 2014.

NEW YORK. Freedom Tower. Foto di Greg Shield.
I dati della sua realizzazione sono impressionanti: sono state utilizzate oltre 200 gru di varie dimensioni, l’area complessiva si estende su 16 acri di terreno, nel quale sono ospitate cinque torri di uffici separate, un Memorial Plaza di 8 acri, un Performing Arts Center, un museo e migliaia di metri quadri di spazi per negozi e ristoranti.
La base dell’edificio principale è un quadrato di 61 metri per lato, con una superficie coperta a piano di 3.721 m2, quasi identica a quella delle originali Twin Towers. La torre poggia su un basamento di cemento armato alto 56 m, senza finestre, ideato per proteggerla da attacchi terroristici perpetrati a livello del suolo, quali possibili veicoli-bomba.
A partire dal 20° piano, i bordi quadrati del basamento della torre si smussano progressivamente, trasformandone la forma tridimensionale in otto triangoli isosceli in elevazione, che compongono un antiprisma di forma quadrata e allungata, contribuendo a creare una forma aerodinamica volta a sopperire il carico prodotto dal vento sulle facciate perimetrali. Il progetto del One World Trade Center è stato firmato da David Childs dello studio Som, Skidmore Owings & Merrill.

Una stima, condotta nel 2007, ha indicato un costo di costruzione iniziale, previsto in circa 3 miliardi di dollari, pari a 12.380 dollari al m2. Tale cifra, tuttavia, nell’aprile del 2012 ha subito un’ulteriore crescita, arrivando all’iperbolica stima di 3,9 miliardi, al punto da fargli guadagnare il primato di edificio più costoso al mondo. La costruzione della torre è stata in parte finanziata, con circa un miliardo di dollari, dal rimborso versato dall’assicurazione in connessione agli attentati dell’11 settembre 2001. Lo stato di New York ha altresì fornito 250 milioni per coprire i costi di costruzione, e l’Autorità Portuale ha accettato di finanziare un ulteriore miliardo attraverso la vendita di obbligazioni.
Particolare attenzione, com’è ovvio, è stata data per garantire la sicurezza. Oltre alla protezione offerta dal basamento in cemento armato, una serie di altre disposizioni sono state adottate nella progettazione dell’edificio per prepararlo al meglio in caso d’incidente o di attacco terroristico, a partire dallo spessore del cemento armato di tutti i vani, alla dimensione delle rampe, alla predisposizione di 16 filtri chimico-biologici su tutto il sistema di captazione dell’aria esterna.

NEW YORK. Freedom Tower. Foto di Action Vance.
L’impresa che guarda al futuro: l’eccellenza Cimolai nel mondo
Nel 1949 Armando Cimolai, dopo aver lavorato come manovale, decide che i tempi sono maturi per mettersi in proprio; con Albina, sua giovane moglie, apre un piccolo laboratorio per la produzione di cancelli e finestre in acciaio. Il boom economico degli anni ’60 favorisce l’espansione dell’azienda di famiglia. Cimolai costruisce nel 1963 un nuovo stabilimento di fabbricazione, completamente attrezzato con impianti e macchinari tecnologicamente avanzati.
Per adattarsi alle esigenze del mercato, nel 1974 viene costruito lo stabilimento di Polcenigo, seguito nel 1985 dalla costruzione dell’Officina a Roveredo in Piano e nel 1991 del centro servizi di San Quirino, sempre in provincia di Pordenone. Il nome Cimolai diventa sinonimo di professionalità e affidabilità in tutta Europa e nel resto del mondo, grazie ai successivi progetti intrapresi, come famosi stadi, ponti e pensiline per aerei.
Per agevolare il trasporto delle produzioni, uno stabilimento viene realizzato a San Giorgio di Nogaro, sulle sponde del fiume Aussa Corno, dotato di una banchina di ormeggio per le navi d’alto mare. Nel 2012, è stata acquistata Zwahlen & Mayr SA, azienda svizzera leader nel settore della carpenteria metallica.
La società cresce ulteriormente negli anni successivi con l’acquisizione di aziende e la crescita degli stabilimenti anche all’estero. A Monfalcone viene insediato un nuovo stabilimento di 60 mila mq, inserito in un’area di 280 mila mq .
L’azienda ha continuato a crescere ed espandersi, soprattutto a livello internazionale. Cimolai rafforza la propria presenza in Centro e Sud America con progetti tecnologicamente avanzati, mentre in Europa, in qualità di general contractor, amplia i propri ambiti di intervento.
Nello stabilimento produttivo di Polcenigo è stata installata una nuova linea automatica di taglio e foratura, una linea di taglio laser per profili ed una con movimento meccanico automatico per lastre. Roveredo in Piano è stato potenziato e ammodernato con robot di saldatura.
Cimolai opera sempre più con un ruolo di leader in tutto il mondo nella progettazione, fornitura e montaggio di complesse strutture in acciaio che vanno da ponti e stadi, a edifici e strutture architettonicamente complessi per i settori off-shore e oil & gas, o assiemi completi.
NEW YORK. Oculus, fulcro del World Trade Center Transportation Hub, aperto nel 2016, progettato dal famoso architetto spagnolo Santiago Calatrava, alla cui realizzazione ha partecipato l’impresa Cimolai. Foto di Dorian Mongel.
In questo contesto, la Cimolai è stata protagonista realizzazione anche della stazione ferroviaria Oculus a Ground Zero, a fianco della Freedom Tower. Disegnata dall’architetto Santiago Calatrava, realizzata in vetro e acciaio, con delle aperture per far entrare la luce, essa è una vera opera d’arte. Di proprietà dell’Autorità Portuale di New York, l’appaltatore generale è stato Skanska Koch Inc.
La struttura è composta da elementi in acciaio ed è alta circa 50 metri dal piano stradale. All’interno vi è una sala centrale, lunga 110 metri, interamente rivestita in metallo e vetro. La produzione è durata 2 anni ed i pezzi sono stati trasportati via nave dalle officine Cimolai al porto di New York.
Dieci anni di lavoro e quattro miliardi di spesa, con questa nuova straordinaria opera architettonica, la ditta Cimolai, si pone degnamente sulla scia delle tante imprese friulane che da oltre un secolo hanno esaltato, con le loro opere e l’ingegno, il lavoro friulano nel mondo.