Sono stati riattivati i treni sulla linea della Transiberiana, nel tratto lungo il lago Bajkal dove lavorarono centinaia di emigrati friulani e che viene ricordato come ”Italienska Krugo Bajkal”.
Sono stati riattivati, dal 30 aprile di quest’anno, i treni escursionistici, i cosiddetti “Bajkal Train”, nella storica ferrovia Circum-Bajkal (CBR) nella regione di Irkutsk. Si tratta del tratto della ferrovia transiberiana, che corre lungo la riva del lago Bajkal dalla città di Slyudyanka al porto di Bajkal, un’opera unica del genere di architettura ingegneristica: 200 ponti, 38 tunnel, gallerie, edifici di stazioni e chiese, per un totale di 807 opere con paesaggi mozzafiato per una lunghezza di 85 km.
Quasi tutti sono stati eretti a mano in sei anni, dal 1899 al 1905. Una storia che s’intreccia con quella dei lavoratori friulani che, con le loro abilità e i loro sacrifici, sono stati fra i protagonisti di questa infrastruttura lungo un tratto caratterizzato da difficoltà quasi insormontabili. Per la realizzazione di tunnel, ponti, e muri vennero impiegati circa 300 friulani della zona collinare e delle valli del Nord.
Sul ponte della Palavinia, in una immensa curva di circa dieci chilometri, in un luogo estremamente selvaggio, una tomba, un nome in caratteri cirillici: Giandomenico Brovedani (1870-1903). Su un manufatto, invece, si possono ancora leggere due lettere scolpite alla meglio: BZ, che corrispondono alle iniziali di uno Zannier di Clauzetto (Udine) che, insieme ad altri, ha realizzato i lavori nella “campana” d’immersione.

La riva del lago Bajkal in questa zona era una cresta rocciosa che si innalzava sopra il bordo del lago ad un’altezza fino a 400 metri. Secondo il piano originale dei lavori, era necessario costruire 33 tunnel su questa sezione con un costo totale di 5,3 milioni di rubli; muri di sostegno per un importo di 3,7 milioni di rubli; viadotti per un importo di 1,6 milioni di rubli. A causa della mancanza di una terrazza costiera, la consegna di tutti i materiali al cantiere (ad eccezione della pietra estratta in loco) venne effettuata attraverso il lago (in estate su chiatte, in inverno su ghiaccio, trainato da cavalli).
Il complesso rilievo della costa, composto quasi ovunque da rocce, costrinse i costruttori a posare la stragrande maggioranza del percorso stradale in gallerie o su mensole artificiali scavate nella roccia. Le pendici della strada dovevano essere costantemente rinforzate con muri di sostegno. La costruzione venne eseguita quasi manualmente e le difficoltà sopportate dai lavoratori furono esacerbate dalle calde estati e dai rigidi inverni.
Durante gli eventi rivoluzionari del 1917 e la successiva guerra civile, la linea fu teatro di combattimenti, come dimostrano le fosse comuni delle vittime di quegli eventi. Il tunnel “Kirkidai” fu fatto saltare in aria il 23 luglio 1918 dall’Armata Rossa, ritirandosi sotto l’assalto dei cechi bianchi.

Negli anni 1930 e 1950, gli insediamenti sulla ferrovia Circum-Bajkal si sono ulteriormente sviluppati e furono costruiti nuovi edifici residenziali, caserme per il personale militare, centrali elettriche, ecc. Ma dalla metà degli anni ’50 la linea venne smantellata. Nei primi anni 1980, si ipotizzò la sua chiusura e la costruzione di un’autostrada al suo posto.
A poco a poco, i villaggi lungo la ferrovia cominciarono a svuotarsi, le persone iniziarono a lasciare le loro case. Praticamente l’unico mezzo di comunicazione per i residenti di questi luoghi fu una locomotiva a vapore raramente funzionante, e, in seguito, una locomotiva diesel con vagoni passeggeri e merci.
Nel tempo, tuttavia, l’interesse per questo tratto quale monumento della storia e dell’arte ingegneristica si è risvegliato. Negli anni 1980 e 1990, è stata effettuata una certa ricostruzione della linea e rafforzate le strutture ed è stato posato un nuovo percorso. Nell’autunno del 2005, una serie di eventi si sono tenuti per celebrare il centesimo anniversario e la stazione di Bajkal è stata ricostruita (e vi stata aperta un’esposizione museale dedicata) ed è stato ricostruito il complesso della stazione di Slyudyanka.