Il libro di Ferruccio Clavora sulle dinamiche dell’emigrazione.
Nel profondo della nostra complessa evoluzione sociale, l’emigrazione è un tema che s’incrocia con le questioni più profonde della realtà sociale. Coinvolge le dinamiche dello sviluppo e del sottosviluppo, l’evoluzione demografica, i comportamenti delle istituzioni, le scelte politiche e quelle economiche. Per questo può essere assunta come chiave di lettura per comprendere al meglio le vicende di un territorio: la lettura del volume di Ferruccio Clavora La comunità globale friulana è, in questo senso, una buona bussola per comprendere l’evoluzione della nostra realtà.
Ferruccio Clavora è una delle personalità intellettuali del Friuli Venezia Giulia che meglio d’altri può interpretare e ricostruire i cambiamenti degli ultimi decenni, analizzandoli alla luce del fenomeno migratorio inteso nelle sue diverse sfaccettature. La sua storia personale e il suo impegno professionale ne fanno un’importante testimone e protagonista.
Quando ha lasciato il Friuli, dalle “sue” Valli del Natisone aveva solo nove mesi. Assieme alla madre raggiunse il padre minatore in Belgio, coinvolto, come tante famiglie, in una delle pagine dell’emigrazione italiana fra le più tristi, legata al famigerato accordo del 1947 che prevedeva l’arrivo di braccia da lavoro per avere in cambio quel carbone indispensabile per la ricostruzione del nostro Paese.
Sugli aspetti umani e sociali di quel periodo, culminato nel dramma di Marcinelle, Ferruccio Clavora ha scritto pagine importanti dalle quali emergono la sua particolare sensibilità, le sue doti di scrittore e giornalista e il profondo amore per la sua terra d’origine, il Friuli e, appunto le Valli del Natisone.

DAL LIBRO. “Siamo di fronte alla scommessa di aggregare energie, intelligenze e mezzi, presenti sia in Friuli sia lontano dalla Patrie, in grado di concorrere allo sviluppo di una identità operante al di là dei limiti posti dalla geografia.”
Laureatosi in Belgio in Economia e Commercio e in Sociologia, ha lavorato all’Ufficio Studi della Confederazione dei Sindacati Cristiani a Bruxelles e successivamente a Colonia, al Patronato Acli. A Londra per seguire i progetti di riqualificazione professionale dei lavoratori migranti del Fondo Sociale Europeo; è eletto consigliere nazionale delle Acli in rappresentanza del mondo dell’emigrazione.
Rientrato nelle Valli del Natisone, dopo il terremoto del 1976, dopo varie esperienze nel campo della ricerca e in quello giornalistico, dal 1992 al 2006 è stato direttore dell’Ente Friuli nel Mondo e ora è presidente onorario della Clape nel Mondo, che ha contribuito a fondare nel 1996.
Il volume ripropone le riflessioni che Ferruccio Clavora ha svolto durante la sua esperienza di direttore dell’Ente Friuli nel Mondo (e per lo più pubblicate nel giornale del sodalizio) che offrono uno spaccato importante dell’emigrazione friulana e giuliana. Esse conservano una pregnante attualità di temi e prospettive e rappresentano un contributo molto significativo per comprendere l’evoluzione della realtà sociale e culturale e di un fenomeno, quello migratorio, che continua ad avere un peso nell’agenda della nostra regione e del nostro Paese.
Viene proposta, nell’introduzione, anche una lucida analisi di Piero Bassetti. Gli scritti di Clavora – rileva Bassetti – auspicano un ruolo concreto del Friuli nel nuovo ambito glocale onnicomprensivo, che privilegia i rapporti diretti tra realtà locali mettendo in secondo piano la dimensione nazionale e i vincoli territoriali. Nel mondo di oggi nessuno ha una sola appartenenza o una sola “cittadinanza”. In realtà siamo tutti, nello stesso tempo, cittadini del mondo e cittadini della nostra regione o del nostro comune.

FERRUCCIO CLAVORA. Nato a Pulfero, a 9 mesi lascia le Valli del Natisone per accompagnare il padre che emigra per fare il minatore in Belgio, a Seraing, nei pressi di Liegi. Si laurea in Economia e Commercio ed in Sociologia. Nel 1971, è all’Ufficio Studi della Confederazione dei Sindacati Cristiani del Belgio (CSC). È nominato nel Consiglio nazionale dell’emigrazione presso il Ministero del Lavoro del Belgio. Nel 1975 a Colonia presso il Centro studi europeo del Patronato ACLI. Viene eletto quale Consigliere nazionale delle ACLI per l’emigrazione. Nel 1992 supera l’esame di Stato e diventa giornalista professionista. Lo stesso anno assume la direzione dell’Ente Friuli nel Mondo.